Pausa caffè consentita ai dipendenti della Pubblica Amministrazione purchè il fatto non sia ripetuto ed abituale.
Questo è quanto deciso dalla Corte di Cassazione sul caso di due dipendenti comunali che erano risultati ASSENTI INGIUSTIFICATI durante un controllo dei carabinieri.
I due si erano allontanati dal posto di lavoro senza timbrare il badge di uscita e addirittura, durante la richiesta di giustificazioni, avevano maledetto la sorte ” perchè in 36 anni di servizio non gli era mai capitata una cosa del genere”.
Proprio questa dichiarazione aveva convinto il Pubblico Ministero che l’allontanamento non era casuale, ma bensì una consuetudine addirittura abituale, quindi punibili in base all’articolo 131 bis del Codice Penale secondo il quale serve la prova dell’abitualità del comportamento e del danno rilevante per la pubblica amministrazione.
Di diversa opinione invece la Cassazione secondo la quale le dichiarazioni dei due dipendenti non provano l’abitualità dell’accaduto.
Anzi, l’errore nasce da una sorta di “tolleranza dei superiori”.
I due ricorrenti sono stati comunque condannati per “falsa attestazione della presenza in servizio” come previsto dal Dlgs 116/2016 e quindi dovranno risarcire la Pubblica Amministrazione per la loro assenza ingiustificata.